LETTERA DI UNA PROFESSORESSA
Tra le mie poche certezze c'era la misura nei rapporti con gli studenti, c'era:
da quattro giorni parlo con i miei alunni che hanno occupato il giardino della mia scuola;
osservo la loro confusione, li ascolto e io, ma lo sanno da tempo, dico con franchezza che questo vizietto che contagia ogni nuovo ministro di rifare il make up alla scuola, per decreto, mi fa arrabbiare proprio tanto. Pensavo che parlare di integrazione e futuro fossero diritti/doveri, ancor più sotto "l'egìda"(ops!) del valore della libertà di cui la scuola è il tempio. Scopro oggi che sono una facinorosa.
Ai tempi di Cossiga, ministro dell'Interno sarei finita in ospedale, picchiata senza pietà in nome della democrazia, s'intende (leggi al riguardo l'intervista a Cossiga sul sito ufficiale).
Per fortuna con la tolleranza del buon Maroni... Ma poi di che mi preoccupo?
Sono anziana...
Per fortuna con la tolleranza del buon Maroni... Ma poi di che mi preoccupo?
Sono anziana...
Tony Tundo
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