mercoledì 10 dicembre 2008

Eppure pregare non costa niente

Sulla punta estrema del tacco d’Italia, a Leuca, sorge il santuario di Santa Maria de finibus terrae.
Il luogo di culto mariano unisce al fascino dell'antichissima storia, quello della posizione, porta tra Oriente e Occidente, col valore aggiunto della sobrietà delle forme e della luminosità dei colori. Una suggestione rimasta viva nei secoli.

Ma sembra non basti più: è pronto un progetto (qualcuno parla già di eco-mostro) di una nuova struttura che si
estenderà per 2.600 mq. su un suolo gravato da vincoli paesaggistici, per gli altri, e che costerà 7 milioni di euro.
Poca roba, un investimento sicuro se si pensa alla ricchezza che porterà il turismo religioso": sono le ragioni di ammininistrazione
locale ed enti ecclesiastici; scempio e devastazione ambientale: denuncia Italia Nostra con lo slogan
-più preghiere, meno cemento- . Vincerà il cemento: un'altra cattedrale nel deserto.

Al di là, però, del merito del braccio di ferro ambientalisti-Chiesa , e provando a superare il fastidio, proprio sul piano
concettuale, dell'espressione e della cultura del turismo religioso, le domande, ma poste davvero in umiltà, sono:
ci vogliono le maioliche, le pietre dure, gli ebani, i mosaici, l'oro per risvegliare la fede? E ancora: aumenta il
numero dei poveri; la disperazione e il bisogno stanno incrementando nuove forme di emarginazione e violenza;
non avverte la Chiesa l’obbligo di esserci, tra la gente, con umiltà e azioni di sostegno concreto? Davvero non ha altre priorità, oppure è contagiata dall'ottimismo del capo del governo?

Sarà difficilmente condivisibile, certo non è storia di questi giorni, soprattutto perché ci hanno abituati a emergenze che hanno la durata di due giorni e poi..., ma continuo a chiedermi come sia possibile permettere che, in tanti paesi
già falcidiati e devastati dalla violenza del terremoto, anziani e bambini e famiglie passino ancora un altro inverno in container
o case costruite su acquitrini; penso all'Umbria in particolare dove sarà, questo che arriva, il dodicesimo inverno dal terremoto del
1997, ma dove, invece, la basilica di san Francesco fu riaperta al culto solo un anno dopo, per una spesa di
2 milioni di euro.

Il patrimonio artistico, d'accordo. Un bene di tutti , è vero. E l' UOMO?