domenica 18 gennaio 2009

Dal sito ufficiale della Fondazione
(per i nostri 5 lettori) Nei primi 18 giorni del 2009...

APPELLO A BARACK OBAMA CONTRO LA PENA DI MORTE


i n t a n t o ...

PENA MORTE, ESEGUITA IN TEXAS PRIMA CONDANNA DEL 2009 - Un uomo di colore di 40 anni, Curtis Morre, è stato giustiziato ieri sera in Texas per un omicidio legato ad un caso spaccio di droga. Lo comunica il dipartimento di Giustizia dello Stato. Primo detenuto americano a ricevere l'iniezione letale nel 2009, Moore il 29 novembre del 1995 rinchiuse nel bagagliaio di una macchina due spacciatori con cui stava contrattando della cocaina, cosparse l'auto di liquido infiammabile e gli diede fuoco. Uno dei due morì, l'altro si salvò riportando ustioni sul 60% del corpo. Moore è stato condannato a morte il 9 novembre del 1996, dopo essersi dichiarato non colpevole. Trentasette i detenuti americani giustiziati nel 2008, dei quali 18 solo nello Stato del Texas, che detiene il record degli Stati Uniti per numero di esecuzioni capitali eseguite. [Ansa 15 gennaio 2009]

Respinto l'appello di Richard Cooney. L'obesità non lo salva dal boia
15-10-2008 - Pesante 121 chili, un condannato a morte dell'Ohio aveva chiesto alla Corte Suprema degli Stati Uniti di non essere ucciso mediante iniezione letale perché sarebbe stato difficile in quel corpo obeso trovargli la vena. Richiesta respinta: la Corte Suprema ha rigettato ieri il suo appello, e mezz'ora dopo nel carcere di Lucasville, in Ohio, Richard Cooey, 41 anni, è stato messo a morte. Mediante iniezione letale. Fonti interne al carcere hanno riferito che "tutto si è svolto in modo regolare".
Gli addetti a praticare quell'iniezione non hanno cioé avuto difficoltà a trovare la vena giusta nel braccio di Cooey. Che é morto nel giro di pochi minuti, vale a dire in termini "costituzionalmente corretti".
Recita la legge americana: se morte deve essere, morte sia, ma che non provochi "patimenti crudeli o disumani". Era a questo principio che i legali di Cooey si erano aggrappati per fare un appello a cui loro per primi non credevano: avevano chiesto ai giudici di riconsiderare la condanna a morte del loro assistito perché l'uomo, in carcere da 22 anni, era diventato obeso a tal punto da pesare 121 chili nonostante fosse alto 170 centimetri.
"Sarà difficile, se non impossibile, trovare la vena giusta in cui iniettare il cocktail di veleni mortali - avevano sostenuto i legali - Ma questa difficoltà per così dire ‘tecnica' comporta la possibilità che il nostro assistito muoia tra tormenti disumani, il che non è costituzionalmente ammissibile, neppure in Ohio. Chiediamo che la sua condanna sia sospesa". Richiesta respinta. I giudici della Corte Suprema non hanno fornito spiegazioni - almeno fino ad ora - Cooey è stato messo a morte mezz'ora dopo la risposta dei giudici. E tutto è avvenuto secondo le modalità previste dalla legge. Una morte costituzionalmente corretta.
L'uomo era stato condannato per aver ucciso due studentesse all'Università di Akron, in Ohio. Era il 1986 e lui allora aveva 19 anni. Ha trascorso i successivi 22 anni della sua vita in un braccio della morte. Aveva smesso di muoversi e per questo era ingrassato fino ad oltre 120 chili.
La Corte Suprema ha respinto ieri anche un'altro appello di un condannato a morte, Troy Davis, 39 anni, detenuto in Georgia. L'uomo è stato condannato alla pena capitale per aver ucciso un poliziotto. In suo favore si sono espresse personalità come l'ex presidente Usa Jimmy Carter e come l'arcivescovo sudafricano Desmond Tutu. Tuttavia i giudici hanno confermato la legittimità della sentenza, senza peraltro precisare quando verrà eseguita.