Memorandum per i falsi smemorati di Tony Tundo
Al Paese smemorato (?) delle celebrazioni , al Paese che ha oggi un suo calendario laico dove, come con un rosario, sgraniamo date di eventi tragici e ne facciamo propaganda – ho iniziato a contarle e mi sono arresa, son troppe - come fossero, quegli eventi, consegnati alla memoria e invece in forme diverse sono la Storia di oggi, al Paese delle strette di mano (per la campagna elettorale primaverile il presidente del consiglio chiede che venga abolito il “tu”: un po' di bon ton, prego), al Paese dei voltagabbana, delle infiltrazioni mafiose neanche troppo mascherate ovunque, al Paese che ha permesso a Rosarno una guerra tra poveri, al Paese dove Riina e Vallanzasca sono eroi cinematografici – e continua inarrestabile la banalizzazione del male-, al Paese che sta nei fatti cambiando l’agiografia, non sorprende nemmeno la beatificazione di Craxi ( Minzolini poteva risparmiarci l’accostamento con Carol Wojtyla, gran cattivo gusto!), a questo Paese sarebbe utile riascoltare, ogni tanto, il vibrante j'accuse, che ha una potenza maggiore delle immagini dell'apocalisse di Haiti (la pietas è morta!), di un Papa tanto amato e tanto tanto arrabbiato (era il '93):