lunedì 22 settembre 2008

"Sarà diverso, ma sarà peggiore" di Tony Tundo

Va sempre allo stesso modo: miseria, emarginazione, abusi e un po' di presenza dello stato.Strumentale,solo propaganda.

Parlano di emergenza; macché: la verità è che ci vogliono un nero massacrato a Milano a colpi di spranga per una banalità,
trecentosessanta operai morti sul lavoro in soli 9 mesi a Marghera, a Molfetta, a Torino, dappertutto, e poi la tragedia che non vuole essere dimenticata di ventisette bambini e una maestra morti sotto le macerie di una scuola sopraelevata abusivamente a San Giuliano di Puglia, e ancora le stragi della disperazione a Caserta e l’ecatombe dei sabato sera
sulle strade, perché i fari si accendano,lo stato si scomodi, ma quanto basta, sulla resistenza di una cultura xenofoba,sulla dolosa mancanza di misure di sicurezza nelle fabbriche e nelle scuole, sulle condizioni di vita a rischio di delinquere degli immigrati, sulla vendita disinvolta di alcolici agli adolescenti.
Quanto basta, però: tabelle da esporre nei locali notturni e sanzioni per i gestori inadempienti, anche se è chiaro a tutti che non è così che si riducono gli incidenti stradali.
Quanto basta però: 400 agenti e, forse, domani l’esercito a Castelvolturno, anche se tutti sappiamo che da quelle parti c'è sempre stata più camorra che Stato, né cambierà.
Quanto basta, però: un volo in elicottero per inaugurare la nuova scuola degli Angeli di San Giuliano e promettere, promettere…
Quanto basta: qualche dichiarazione di circostanza, la presenza istituzionale a un rito funebre.


C’è ben altro da fare, son solo nubi passeggere nel cielo azzurro di una stagione politica in cui l'ottimismo è d'obbligo e le parole d'ordine sono: efficienza, produttività, competitività, dialogo,multiculturalità, mobilità, crescita, rinnovamento, riforme.


A noi pare, invece, che non sia in atto alcun processo storico, ma paralisi e immobilità.
Viene alla mente quel famosissimo brano de “Il Gattopardo”: -Se vogliamo che tutto rimanga com'è, bisogna che tutto cambi- suggerisce, cinico, Tancredi al principe di Salina il quale, impotente eppure lucido, gli risponde:
-Sarà diverso, ma sarà peggiore-

t.t.


.





.

Nessun commento: