Oltre il dolore di Tony tundo
La mediatizzazione della tragedia di Eluana ha acceso i fari
su migliaia di simili drammatiche situazioni.
Così il pensiero deve essere meno emotivo, più pensante.
Tra le riflessioni, spesso scarsamente riflettute, di questi
giorni si è parlato troppo poco dell'aspetto economico che
certo non è l'ultimo da considerare, tutt'altro.
Tante famiglie vogliono assistere il proprio malato,
sanno solo di doversi confrontare col dolore
a tempo indeterminato e lo accettano.
Chiedono, ne hanno il diritto, di essere aiutati dallo Stato
a sopportare gli oneri che comporta
avere in casa un malato in condizioni gravissime
e irreversibili: spese per i farmaci, fisioterapie
quotidiane, assistenza di personale medico o
paramedico, affitto o acquisto di macchine utili;
e lo Stato aiuta le famiglie (tante, troppe) con 700 euro al mese.
La Costituzione prevede il diritto alla salute
e, se vi sono le condizioni, cure gratuite.
Non prevede, però, che le pensioni di invalidità
siano erogate con la leggerezza a cui, ahimé,
siamo abituati. Ci sono, al riguardo, statistiche sconcertanti:
27 mld di euro all'anno spesi per pensioni, un quarto delle quali false.
Quante persone di nostra conoscenza, non è necessario guardare lontano,
ne beneficiano superati i sessanta/ settant'anni
(a vantaggio di figli e nipoti ) e, tra l'altro, nelle cosiddette famiglie perbene?
E' una pratica assolutamente naturale e che dà molti frutti:
riserve di posti nei concorsi pubblici, precedenza
per la conservazione del posto di lavoro in caso di riduzione di personale,
precedenza nelle richieste di trasferimento e Dio sa cos'altro.
Abbiamo superato così con evidenti vantaggi
il problema - il vecchietto, dove lo metto?-
Qua parliamo di truffe e corruzione, non di leggerezza, è chiaro.
Ma c'è un altro punto: lo Stato non è un pozzo senza fondo.
Se sperpera, la sanità in testa, senza limiti,
come può decorosamente e nel rispetto della legge venire incontro
agli innumerevoli bisogni di famiglie seriamente provate?
Potrà, forse, bastare un servizio televisivo, parole commosse
di apprezzamento per il sacrificio e l'abnegazione di un padre-coraggio?
Se promuove la dignità della vita, si assuma un impegno morale nel rispetto
dei valori costituzionali, mai tanto evocati come in questi giorni.
Un modo c'è, ma bisogna volerlo e qua si apre
il pozzo senza fondo, questa volta sì,
della politica del malaffare: si chiama legalità.
Ma anche noi, che in piazza ci facciamo portatori di verità,
accendiamo ceri ex-voto, pronti a manifestare contro il Vaticano,
il Presidente, la famiglia, il governo, la destra, la sinistra... che ipocrisia!
Non ci viene proprio mai il sospetto che un certificato
falso, una pensione che non ci tocca sono un furto
e tolgono, colpevolmente, a chi ha effettivamente bisogno?
Altro che valorizzazione della persona umana!