mercoledì 11 febbraio 2009

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Maglie, 10-02-2009

La Repubblica Italiana nasce dalla lotta partigiana contro l’occupazione nazista e contro la dittatura fascista. In seguito al referendum del 2 giugno 1946, il Popolo Italiano volle dar vita ad una Costituzione alla cui stesura parteciparono politici che profusero tutto il loro impegno, la loro passione, la loro esperienza nel saper rappresentare tutte le concezioni politiche presenti nell’Assemblea, rivolte all’attuazione del pieno sviluppo della persona umana. E’ grazie al loro lavoro che l’Italia ha certamente una delle più avanzate Costituzioni nel mondo. I valori in essa sanciti non sono ascrivibili ad una sola parte politica ma sono il frutto di una riflessione comune dei padri costituenti che vollero scritte a chiare lettere le regole fondamentali del nostro Stato a garanzia della democrazia, per scongiurare il ritorno a sistemi dittatoriali ed autoritari come quello fascista.

Nella storia repubblicana del nostro Paese mai, come in questo periodo, la democrazia è stata tanto in pericolo. Dalla Liberazione ad oggi ci sono stati dei momenti oscuri ma mai l’attacco alle Istituzioni è stato portato addirittura dal Presidente del Consiglio, che è una delle autorità che ha giurato sulla Costituzione per garantire il rispetto delle regole democratiche.

Stiamo assistendo, giorno dopo giorno, ad una sistematica delegittimazione delle istituzioni repubblicane con l’arroganza di chi, forte del consenso elettorale, crede di poter cambiare a suo piacimento le regole di uno stato democratico a colpi di decreto. Come a colpi di decreto crede di poter intervenire nella vita delle persone quando le intime e sofferte decisioni di queste non gli garbano o, peggio ancora, trovi più conveniente strumentalizzarle per ricevere in cambio un appoggio sempre più forte del Vaticano alla vigilia di un importante appuntamento elettorale.

In un solo colpo si è cercato di mettere in discussione autonomia della Magistratura, autorevolezza del Presidente della Repubblica, laicità dello Stato. Tutto questo in un quadro politico che non vuole dare rappresentanza alle forze politiche minori, al fine di limitare le voci critiche. Un sistema che mette in forse persino il diritto alla salute, chiedendo ai medici di contravvenire al loro giuramento professionale con l’introduzione di norme che li obbligano a denunciare alle autorità le persone non residenti sprovviste del permesso di soggiorno.

L’Associazione Biblioteca di Sarajevo è da sempre impegnata a difendere i valori della nostra Carta Costituzionale con il percorso “Le parole della Costituzione” ed esprime tutta la sua preoccupazione per i gravi fatti a cui assistiamo in questi giorni.

Pertanto invita i cittadini, le associazioni, le forze politiche a mobilitarsi in difesa della democrazia e delle libertà in questo nostro Paese.

Il Presidente

Paola Cillo

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info:

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