Proviamo anche con Dio, non si sa mai.
di Tony Tundo
Le vicende tormentate dei lavoratori stranieri ci stanno a cuore
da tempo, abbiamo parlato di fallimento del progetto europeo
in"Clandestini per legge"; ci sembra che i naufragi dei progetti
comunitari nell'era della globalizzazione siano pari, nel numero,
a quelli delle carrette del mare nel Mediterraneo.
E se il popolo italiano aveva dimenticato "come sa di sale lo pane altrui,
e com'è duro calle lo scendere e 'l salir per l'altrui scale",
gli scioperi di protesta nella raffineria inglese gli stanno
rinfrescando la memoria, siano essi mossi da spirito
protezionista o da spirito xenofobo.
La xenofobia non ha colore, parla tutte le lingue, non ha un solo credo.
Se ne convinca chi vede lo straniero solo come una minaccia
e chi non si indigna quando Maroni, come in un'interminabile
campagna elettorale, invita a essere cattivi con i clandestini( i giudici,
in particolare), e intanto: pieni poteri ai sindaci, esercito,
evirazione...e il passato ritorna.
Ma non conosce il ministro i fatti di Castelvolturno, Nettuno,
Milano, Parma, Roma, Trento...?
Chi sa che mentre nel Palazzo dicono e si contraddicono,
speculando sulle tragedie, ignorando la dignità dell'uomo,
poi la storia non faccia il suo corso seguendo
un principio ordinatore che sfugge,
e per fortuna, al loro e al nostro controllo. La nemesi divina forse?