venerdì 3 luglio 2009

(In)giustizia è fatta
di Tony Tundo


Un Parlamento oramai ostaggio di una maggioranza ostaggio della Lega, ridotto a "parlatorio, casa delle scimmie dell'impero", come con disprezzo in Germania Guglielmo II chiamava il suo Parlamento, ha approvato una legge discriminatoria che ripete l'esperienza del '38 e che si riteneva liquidata per sempre. I soggetti non sono gli ebrei, sono migliaia di migranti. Alla condanna della Cei, Maroni ribatte "la solita liturgia". Curioso: la solita liturgia va bene, però, quando porta voti; e Gasparri, il quale con la solita fastidiosa arroganza afferma: -Non prendiamo lezioni da nessuno - o, peggio,- La legge sulla sicurezza è ispirata a principi di solidarietà e aiuta gli immigrati che possono avere un lavoro, una casa, una scuola. Io ho la coscienza a posto, noi sulla sicurezza siamo maestri.- questa sua tesi dovrebbe spiegarcela.

Noi, durante le festività natalizie, sull'onda della rabbia e del dolore provocati dai tanti ripetuti naufragi dei barconi maledetti e dei disordini nei centri-lager di Lampedusa, avevamo parlato di Clandestini per legge. Fin troppo facile profezia. (In)giustizia è fatta. La clandestinità è reato.

Il tema è spinoso per gli aspetti molto complessi di competenza economica e politica, anche di portata internazionale, ma certamente la legge viola i diritti fondamentali della persona umana, quello di contrarre matrimonio per es. e, cosa atroce, il diritto della donna, irregolare, arrivata in Italia già in attesa di un figlio, di tenere con sé il bambino, che le sarà, invece, tolto e reso immediatamente adottabile.

Molto peggio del fascismo. Il carcere possono anche evitarlo, se però pagano un'ammenda fino a 10.000 euro; chi sa dove andranno a reperire tanto denaro questi sventurati? e se il governo avesse trovato una facile misura per risollevare l'economia? Al cinismo non c'è limite.