domenica 16 agosto 2009

Il branco siamo noi
di Tony Tundo


Ancora il branco che stupra, ancora un'adolescente che si apparta all'alba con giovani appena conosciuti (e d'altra parte, è Ferragosto!), ancora la logica del più forte potenziata dall'essere in gruppo, un superalcolico o una birra di troppo; mille casi, una denuncia. Una storia da verificare, ma non cambia nulla, anzi, perché è il caso che impone una riflessione seria su un costume sempre più frequente, se poi è la notte dello sballo... Già, ma dove sono i genitori? Forse alle Maldive oppure semplicemente, anzi peggio, preoccupati solo di sé stessi, del successo da raggiungere, non più capaci di stabilire regole, di dire "no", di reggere il conflitto, quando il conflitto è proprio essenziale nel cammino verso la maturazione. Si fa un gran dire di condizionamenti mediatici, di modelli anche politici fuorvianti, ma i genitori, quelli tra i 40 e i 50 anni si sono evidentementi omologati prima e più ancora dei propri figli, sembrano più interessati a sedurli e a somigliare ai propri figli piuttosto che osservarne i comportamenti e cogliere i segni di qualche devianza. In un contesto come è quello in cui viviamo, che è sempre più proiettato verso l'emulazione e l'imitazione, i genitori devono sentirsi responsabili dei comportamenti devianti dei figli.
Qual è la responsabilità morale di un padre dinanzi a questa notte di bravate? Controllare la vita dei figli anche fuori casa, gli amici e i compagni, le telefonate, i siti frequentati su Internet, il comportamento in casa. E' necessario intuire, capire in tempo i rischi di azioni violente degli adolescenti. Non è facile. E' una realtà devastante. Ma non ci sono scuse: la scuola, i media... I genitori devono recuperare la funzione di educatori, ma anche indagare, perché, si sa, durante la tarda adolescenza c`è sempre un momento di sbandamento, di debolezza morale che induce i ragazzi a subire il fascino di amici più adulti, è per questo che, emulandoli, si esibiscono in una sorta di prova di forza e di violenza, come in un rito iniziatico.
Noi adulti dobbiamo fare gli adulti, dobbiamo rinunciare a Peter Pan, oppure dobbiamo accettare questa brutta verità: il branco siamo noi.
Non è catastrofismo, parlo coi genitori di adolescenti e, lo so per certo, in moltissimi ne sono ostaggi volontari.