Le nuove frontiere della comunicazione politica: il sexy simbol-pedagogo a scuola.
di Tony tundo
Un'idea fantasiosa della Provincia a Lecce:
il 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne (un'altra data da sfruttare e la propaganda politica non si lascia sfuggire nessuna occasione), la Provincia di concerto con il Provveditorato agli studi, ha pensato bene di affidare il compito di testimonial contro la violenza sulle donne a un tronista. Non ci avrei creduto, né sapevo che questa decisione della Provincia stesse già facendo molto rumore, ma c'ero.
C'ero perché questo signore è andato in giro per le scuole di Lecce e provincia passando per la mia, con l'assessore provinciale alle pari opportunità, Filomena D'Antini e con il provveditore agli studi in persona, dott.ssa Rucco anche assessore all'Istruzione, anche.
Il suo ruolo effettivo? Non si è capito perché era assolutamente muto, gli studenti mi è parso non sapessero perchè erano lì, le ragazze forse gradivano, i ragazzi si sentivano, presumo, sfigati oppure controllavano (cosa? suppongo il rolex d'oro all'Agnelli sul polso della bianchissima camicia) per emulare. Campagna di lotta alla violenza sulle donne e trionfo di un modello maschista, in un curioso e insignificante ensemble.
L'intento, forse, era dimostrare che si possono coniugare ai muscoli il rispetto e l'intelligenza, che anche il tanto disprezzato tronista glabro, palestrato e tatuato può partecipare a una campagna internazionale e "costruire cultura della lotta alla violenza sulle donne", che è pronto a dire che violento è brutto; peccato che neanche questo è stato capace di dire.
Forse l’iniziativa è all'interno del Libro bianco, oggetto del nuovo progetto di insegnamento scolastico, “Cittadinanza e Costituzione”?
Forse ha come obiettivo "l’approfondimento dei principi civici che orientano al rispetto della donna, di sé e degli altri, al rapporto con la diversità e a corretti stili di vita in relazione all’ambiente, alla società e alla sicurezza e all'elaborazione di comportamenti responsabili”?
Forse c'è una genialità che mi sfugge nell'idea della Provincia e dei due assessori, certo che vedere in una sala conferenze un parterre così fatto: dirigenti vari , un tronista e un' alunna scelta a caso (e il caso è che la ragazza in questione ha partecipato alle selezioni per miss Italia) che scambiavano battutine idiote alternate a frasi d'occasione sembrava far divertire e incuriosire, far riflettere poco.
«Un giovane famoso che va a parlare ai giovani nelle scuole è perfetto», ha voluto sottolineare l’assessore D’Antini «Conversano parla la loro stessa lingua, ed è sempre stato sempre vicino e sensibile a certi temi». Lui, che nella vita ha fatto sì il corteggiatore e poi il tronista a “Uomini e donne”, ma ha preso anche una laurea in Scienze dell’educazione, in un'intervista su un giornale locale chiarisce, indossando la coccardina bianca simbolo dell’opposizione degli uomini alla violenza contro le donne: «Io sfrutto la mia popolarità semplicemente per spiegare agli studenti e a chiunque il valore del rispetto per le donne». Peccato che l'altro giorno nella mia scuola non ha detto una sola parola, proprio niente.
di Tony tundo
Un'idea fantasiosa della Provincia a Lecce:
il 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne (un'altra data da sfruttare e la propaganda politica non si lascia sfuggire nessuna occasione), la Provincia di concerto con il Provveditorato agli studi, ha pensato bene di affidare il compito di testimonial contro la violenza sulle donne a un tronista. Non ci avrei creduto, né sapevo che questa decisione della Provincia stesse già facendo molto rumore, ma c'ero.
C'ero perché questo signore è andato in giro per le scuole di Lecce e provincia passando per la mia, con l'assessore provinciale alle pari opportunità, Filomena D'Antini e con il provveditore agli studi in persona, dott.ssa Rucco anche assessore all'Istruzione, anche.
Il suo ruolo effettivo? Non si è capito perché era assolutamente muto, gli studenti mi è parso non sapessero perchè erano lì, le ragazze forse gradivano, i ragazzi si sentivano, presumo, sfigati oppure controllavano (cosa? suppongo il rolex d'oro all'Agnelli sul polso della bianchissima camicia) per emulare. Campagna di lotta alla violenza sulle donne e trionfo di un modello maschista, in un curioso e insignificante ensemble.
L'intento, forse, era dimostrare che si possono coniugare ai muscoli il rispetto e l'intelligenza, che anche il tanto disprezzato tronista glabro, palestrato e tatuato può partecipare a una campagna internazionale e "costruire cultura della lotta alla violenza sulle donne", che è pronto a dire che violento è brutto; peccato che neanche questo è stato capace di dire.
Forse l’iniziativa è all'interno del Libro bianco, oggetto del nuovo progetto di insegnamento scolastico, “Cittadinanza e Costituzione”?
Forse ha come obiettivo "l’approfondimento dei principi civici che orientano al rispetto della donna, di sé e degli altri, al rapporto con la diversità e a corretti stili di vita in relazione all’ambiente, alla società e alla sicurezza e all'elaborazione di comportamenti responsabili”?
Forse c'è una genialità che mi sfugge nell'idea della Provincia e dei due assessori, certo che vedere in una sala conferenze un parterre così fatto: dirigenti vari , un tronista e un' alunna scelta a caso (e il caso è che la ragazza in questione ha partecipato alle selezioni per miss Italia) che scambiavano battutine idiote alternate a frasi d'occasione sembrava far divertire e incuriosire, far riflettere poco.
«Un giovane famoso che va a parlare ai giovani nelle scuole è perfetto», ha voluto sottolineare l’assessore D’Antini «Conversano parla la loro stessa lingua, ed è sempre stato sempre vicino e sensibile a certi temi». Lui, che nella vita ha fatto sì il corteggiatore e poi il tronista a “Uomini e donne”, ma ha preso anche una laurea in Scienze dell’educazione, in un'intervista su un giornale locale chiarisce, indossando la coccardina bianca simbolo dell’opposizione degli uomini alla violenza contro le donne: «Io sfrutto la mia popolarità semplicemente per spiegare agli studenti e a chiunque il valore del rispetto per le donne». Peccato che l'altro giorno nella mia scuola non ha detto una sola parola, proprio niente.