venerdì 30 luglio 2010
...e LA GUERRA continua di Tony Tundo
Ancora morti, sacrificio di vite umane, eroi, ancora retorica del compianto se pure in tono minore: ai tg lo spazio maggiore è riservato al divorzio all’italiana, alle bagarres nauseabonde ma pericolose sulle riforme, riforme, riforme e, solo dopo, le oramai troppo abituali immagini di Ciampino, l’accoglienza istituzionale delle salme dei nostri soldati caduti in Afghanistan, i parenti oggi smarriti ma fieri, domani soli. Funerali solenni ma non in diretta tv; forse meglio così, una cerimonia in meno, ma è un segnale: ci si abitua a tutto, è la guerra. (Eppure in estate le polemiche sui palinsesti televisivi conoscono una tregua fisiologica, non possono neanche ripetersi casi Mentana, è sufficiente spostare una puntata del commissario Rex… )
E dunque dobbiamo accettare che continuino a raccontarci che i nostri soldati sono in forza di pace, anche ora che stanno venendo fuori i dossier sulle atrocità e gli abusi degli americani, ora che vi sono pochi dubbi che il terrorismo islamico-male assoluto non sia un'opportunità per le logiche imperialistiche, che sappiamo che le intelligences occidentali "armano" le braccia di ognuna delle due parti, che sappiamo che gli americani usano armi illegali contro ogni legge di diritto internazionale, sappiamo di esecuzioni sommarie, di bombardamenti sulle zone montane del Pakistan dove sono morti a centinaia anche e soprattutto i civili, donne, bambini, anziani e migliaia sono gli sfollati e i profughi.
Allora c'è da chiedersi: qual è la differenza tra civili in Afghanistan sotto armi da fuoco e razzi, che hanno bisogno di acqua, cibo, farmaci e civili afghani scappati dalla prigione della guerra, sfruttati da scafisti sciacalli e approdati sulle nostre coste dove li attendono soltanto le barriere del disprezzo, della paura, il filo spinato e nuove catene e possibili reclutamenti dalla criminalità di casa nostra? Nessuna!
E dunque o c’è la cultura della pietas ed è universale oppure essa, laddove è regolamentata da un codice di guerra, è strumentale, palese mistificazione, inganno e, innegabilmente, pretesto per liberarsi della Costituzione.