Uomo del mio tempo. Sei ancora quello della pietra e della fionda
di Tony Tundo
Sulla brutta storia del presunto stupro di gruppo subito da una donna nella stazione dei carabinieri Quadraro, a Roma, si leggono su Repubblica due interviste; la prima al Comandante dell’Arma Mezzavilla, la seconda a Manconi, ex sottosegretario alla Giustizia.
Il Colonnello afferma: “L’Arma è figlia di questa società. I suoi uomini sono cittadini di questo Paese e del suo tempo.” Ci sembra un’analisi corretta, è quanto abbiamo pensato per i casi Cucchi, Sandri, Aldrovandi.
Manconi, anche presidente di “A buon diritto”, che non fa sconti né vede possibili attenuanti per i carabinieri indagati, stigmatizza la violenza con parole forti: “Nella caserma penso che ci sia stato un momento di autoesaltazione fascistico-sessista, forse c’è stata più la fantasia della donna in proprio potere, che non l’idea dell’impunità”. Oltre il Kubrick di Arancia meccanica - i "drughi" diventati poliziotti senza Beethoven, senza Rossini - ; terribile, ma anche questa sembra un' analisi corretta. Se poi leghiamo le due affermazioni, come fossero due premesse sul modello del più classico dei sillogismi aristotelici (quello di Socrate) la deduzione logica è proprio amara: che sta succedendo alla nostra civile società? che cosa nella mente degli uomini?
"Sei ancora quello della pietra e della fionda,
uomo del mio tempo. [...] t’ho visto dentro il carro di fuoco, alle forche,
alle ruote di tortura. T’ho visto.