Come una regina... detronizzata di Tony Tundo
Ho trovato questo splendido imperdibile Alberto Sordi, oltremodo amaro e tanto attuale. D'estate abbandonare anziani (come i cani) è diventato sorprendentemente naturale: non sono più produttivi, d'altra parte. Così in uno Stato che non è in grado di assicurare assistenza domiciliare, come avviene invece in altri paesi europei, gli anziani "poveri" sono destinati all'emarginazione urbana, e la nostra società dell'efficienza ignora scientemente quale grave forma di violenza sia la solitudine; per quelli più fortunati il discorso è diverso, loro sono affidati a badanti ucraine, polacche, rumene (extracomunitarie regolari loro, naturalmente; ma questa è un'altra storia). La famiglia: figli, nipoti? Al mare con la coscienza al suo posto; poco importa che alla mamma ormai sclerotica manchi una carezza, le stiamo dando l'opportunità di imbastire improbabili conversazioni con una straniera, un esercizio utile per mantenere in allenamento il cervello (ho ascoltato di queste conversazioni, che tenerezza e quanta amarezza!). In una società come la nostra in cui imperano il narcisismo, il culto dell'effimero, dell'hic et nunc, a dispetto dei risultati eccellenti della ricerca medica e farmacologica, non c'è più posto per gli anziani. Facciamocene una ragione.
Piccolo promemoria: i diritti inviolabili degli anziani sono solennemente sanciti dall'art.2 della nostra Carta Costituzionale e dall'articolo 25 della Carta Europea che così recita:
L'Unione riconosce e rispetta il diritto degli anziani di condurre una vita dignitosa e indipendente e di
partecipare alla vita sociale e culturale.