Colpi di test di Tony Tundo
Se lo dice lui...
Qua e là alcune dichiarazioni in ordine sparso, ma non troppo:
"Cucchi è morto perché era drogato e anoressico"
"Parte la campagna anti drug"
"Io sono un legislatore, devo essere equilibrato"
"Non è demagogia"
"I test antidroga per tutti i parlamentari per fare chiarezza"
Carlo Giovanardi 8-9 nov. 2009
Non basterebbe applicare l'art. 54?
"Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi.I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge".
Se i cittadini "cui sono affidate" funzioni pubbliche avessero compreso il significato profondo e limpido del termine affidare e come questo implichi un rapporto di mutua fiducia, sarebbe sufficiente, non occorrerebbero test.
Ma...Sana e robusta Costituzione, addio!
La battaglia contro le droghe non si vince col moralismo e con la propaganda. Perchè Giovanardi, piuttosto, non si interroga sull'efficacia della legge Fini-Giovanardi, una legge proibizionista e punitiva che non ha in misura neppure minima diminuito il consumo di cocaina, visto che, al contrario, gli ultimi dati che giungono dall'Osservatorio di Bruxelles collocano l'Italia in pole position? L'emergenza droghe non è mai nell'agenda della politica, poi scoppiano i casi di queste ultime settimane, quelli dei vip, quelli che fanno rumore, quelli pronti da cavalcare (è questo lo sport più frequentato dai politici di tutti gli schieramenti), e sembra che qualcosa si muova, qualcosa, giusto per un po' di propaganda: nel nostro paese siamo sempre in campagna elettorale.
I problemi sociali restano irrisolti e delle migliaia di giovani senza volto che si buttano via, di solito, si occupa soltanto qualche quotidiano locale, pochi servizi in televisione trasmessi in orari improponibili, non fanno audience loro. Così accade anche di assistere alla violenza inaudita di un Giovanardi, per l'appunto, che liquida un fatto davvero gravissimo, usando toni sbrigativi e offensivi dei più elementari diritti della persona, ignorando la grande dignità della famiglia Cucchi che ha sempre ammesso che Stefano faceva uso di sostanze stupefacenti, ma che si è visto consegnare un cadavere e vuole sapere.
E saprà, perché la giustizia, per fortuna, non è nelle mani di Giovanardi.