RICEVIAMO da
Biocontestiamo
Gruppo originatosi a Calimera contro il locale progetto di una nociva centrale a biomasse ed estesosi rapidamente a tutto il Grande Salento (pr. Br, Le, Ta), per la gravità ed estensione delle problematiche ambientali, di cause antropiche soprattutto industriali, giungendo all’adesione e coinvolgimento di circa 60 associazioni e comitati, tra cui:
LILT Lega Italiana per la Lotta Contro i Tumori
Nella foto: Il Salento che non vogliamo! Il Salento del prossimo domani, in uno dei tanti orridi scorci già progettati dalle lobby politico-imprenditoriali che finanziano e dirigono questo assurdo festival dell'energia ed il suo immorale disegno sotteso!
Importantissimo evento di pubblico dissenso
FISCHIA ORA O TACI PER SEMPRE !
Mai più un altro Festival dell'Energia a Lecce ed in Puglia! Il Salento fischia all'unisono! Fischieremo tutti insieme per fermare il concerto di Pizzica e Musica Popolare vilipesa in questa kermesse imbonitoria delle menti chiamata Festival dell'Energia!
Leggi tutto questo scritto, rifletti su tutto ciò che sta avvenendo e che ti circonda, e vieni a fischiare insieme al Salento e ai tutti coloro che amano questa terra e che hanno bisogno venerdì sera del tuo fiato per dire BASTA!!!
Il Festival dell'Energia, è solo il festival delle lobbies, i nuovi 'Conquistadores' del Salento e dei salentini!
Stanno usando la Pizzica per Uccidere il Salento e per Uccidere la Pizzica!
Essenziale la partecipazione di tutti
venerdì 21/05/2010
Ore: 21.30 in p.zza S. Oronzo - Lecce
Organizzato da: Biocontestiamo
Stanno usando la Pizzica per Uccidere il Salento
e per Uccidere la Pizzica!
Giù le mani dalla nostra musica popolare!
FISCHIA ANCHE TU
FISCHIAMO TUTTI INSIEME
PER SALVARE IL NOSTRO FUTURO !
Appello a tutto il Grande Salento e a tutti gli amanti del Grande Salento (province di Lecce, Brindisi, Taranto), della sua cultura e della sua gente: impediamo con una manifestazione di pacifico dissenso, con forme gandhiane di protesta e di fermo ‘No’, che la nostra musica popolare, che la nostra Pizzica, sia offesa, sporcata e piegata a vili propositi, e con lei la nostra cultura millenaria tutta, nella assurda ed agghiacciante kermesse del Festival dell’Energia a Lecce!
Venerdì 21 maggio 2010, in Piazza Sant’Oronzo a Lecce, dalle ore 21.30 alle ore 24.00Concerto “Taranta d’Amore” - Ambrogio Sparagna - Orchestra Popolare Italiana
Porti ciascuno da casa un fischietto di creta o di qualsiasi altro materiale. Un sonoro infernale dissenso fatto di fischi assordanti e continui fermi quest’oltraggio e salvi con la Pizzica, la Taranta e l’Amore, il nostro Salento ed il nostro Futuro!
E tutto ciò anche per affermare un vitale principio per la nostra amata terra salentina:
* Non si produca più in forme industriali dell’altra ulteriore energia nel nostro territorio, che già produce ben oltre il locale fabbisogno energia elettrica! Il Salento non morirà per gli interessi volgari e speculativi e per la cupidigia di denaro di pochi!
* Diciamo così ‘No’ al Nucleare e all’uso del Grande Salento, delle provincie di Brindisi, Lecce e Taranto per produrre altra energia in forme industriali, da qualsiasi fonte, sempre e comunque ad alto, altissimo impatto ambientale! Già produciamo ben oltre il locale fabbisogno energia elettrica, contro ogni buon principio ecosostenibile di federalismo energetico!
Nota: la contestazione, ovviamente, non è rivolta contro cantanti, ballerini e musicisti del concerto, che per ragioni economiche e/o semplice disattenzione stanno partecipando a questo spettacolo!
Se non avessimo ormai chiaro, oltre ogni dubbio, quale disegno si cela dietro e si cerca di realizzare con questa manifestazione chiamata “Festival dell’Energia” a Lecce, questo appello ed allarme non avrebbe alcuna ragione di essere lanciato da un capo all’altro della nostra terra.
Da alcuni anni ormai Lecce, e sempre, guarda caso, Lecce, viene prescelta dalle grandi lobby internazionali dell’energia che finanziano questo costosissimo e sfavillante festival, per parlare di “energia”! “L’energia è dappertutto” recitano alcuni slogan di questa kermesse, ma guarda caso è sempre a Lecce che si tiene in Italia questo appuntamento, nel Sud della Puglia, nel Salento! E sono questi gli anni, i mesi, in cui un disegno diabolico di industrializzazione selvaggia di tutto il bellissimo territorio del Grande Salento e del suo mare si è palesato oltre ogni dubbio, costringendo la popolazione, giovani, adulti, professionisti e non, le madri di famiglia con i loro piccoli bambini in braccio, a scendere nelle piazze, e ad impegnarsi in estenuanti esose battaglie giudiziarie, per chiedere un altro futuro per i loro figli, non quello progettato e presentato strumentalmente, quasi come inevitabile e pieno di belle promesse, in questo festival. Mezzi dialettici da corsi di marketing e comunicazione si spendono a iosa: “l’energia spiegata”, per indicare che in giro c’è cattiva informazione; “sindrome di NIMBY” acronimo inglese della frase “non nel mio giardino”, per far apparire affette da una strana malattia curabile quelle madri che per salvare la vita del proprio figlio dicono ‘No’ ad una centrale termonucleare a fissione dietro casa; malattia di cui una cura sperano gli organizzatori possa essere questo Festival, acme di un disegno pubblicitario che fa rabbrividire! E così ci viene detto: il Salento è idoneo ad ospitare una o due centrali nucleari, ad ospitare il deposito delle scorie nucleari di tutt’Italia e forse d’Europa, è idoneo ad ospitare centrali termoelettriche di combustibili fossili, carbone, gas, petrolio, ad essere trivellato sulla terraferma e con piattaforme nel suo mare per estrarre idrocarburi e petrolio, ad ospitare inceneritori che dai rifiuti nocivi producono energia, ad ospitare centrali a biomasse legnose che disboscano uliveti e boschi, a biomasse oleose per cui si taglia e brucia la foresta tropicale e per cui si abbandonano tutte le tradizionali colture silvo-agro-pastorali del nostro territorio per produrre masse vegetali da bruciare, a biomasse gassose; ma il Salento ha anche “lu sule, lu mare, lu jentu”, ed ad offesa anche di questo nostro slogan territoriale, ci viene detto che per salvare il pianeta, nel Salento sempre, si utilizzeranno anche quelle forme d’energia, legate al sole e al vento, per produrre altra energia elettrica! Ma, vediamo invece che non si sta salvando un bel nulla; si sta invece desertificando la terra salentina uccidendo la biodiversità, soffocando nei diserbanti e sotto distese infinite di centinaia e migliaia di ettari di pannelli fotovoltaici di silicio, i luoghi in cui vive la stessa Taranta, il ragno simbolo della stessa Pizzica; si sta così autorizzando l’innalzamento di centinaia e centinaia di torri eoliche d’acciaio, ovunque persino nel mare, monumenti imperituri ad una illegalità mafiosa che con le pale metterà le sue radici più profonde nel nostro tessuto socio-politico-culturale, ingabbiando per sempre la nostra esistenza tra torri innaturali ed abominevoli d’acciaio sotto i nostri occhi e fino all’orizzonte e fin dove il nostro sguardo potrà arrivare, storditi di giorno dal loro moto acefalo ed incessante e nella notte dalle loro luci rosse di segnalazione che cancelleranno persino le stelle! Non c’è distinzione tra energie, si afferma un “20 20 20” ossessivo, per cui dobbiamo produrre energia da ogni forma, e anche dalle energie rinnovabili pulite, il sole ed il vento, ahinoi però, sempre in queste modalità industriali devastanti e ad alto impatto! Tutto ciò nel Salento, in Puglia, terra che già produce, anche da impianti già costruiti e funzionanti di megacentrali d’energia rinnovabile, con gravi danni per l’ambiente e per i pugliesi, quantitativi d’energia ben superiori al locale fabbisogno, tanto che la maggior parte di questa energia viene già esportata altrove con gravi perdite lungo gli elettrodotti, con gravi danni per la salute umana anche da elettrosmog, e con nessun rispetto di principi di efficienza energetica. E allora di che stiamo parlando!? Di un progetto di “colonizzazione selvaggia del territorio” da parte delle grandi lobby dell’energia, che tutto calpesta e tutto compra, il diritto, la costituzione, il paesaggio, la morale, la biodiversità, la salute, la salubrità, la cultura, la nostra identità, la nostra vita. E tutto consentito dalla più corrotta classe dirigente della storia del Salento e della Puglia che si sta vendendo, svendendo, per un piatto di lenticchie, tutto ciò che non le appartiene, ma che dai cittadini ha ricevuto in custodia per tutelarlo e migliorarlo. Un disegno suicida da realizzare “democraticamente” con il bene placito della popolazione, da imbonire pertanto con i mezzi di una pubblicità assurda ed ossessiva, che abbina concetti belli e buoni, al malo progetto racchiuso in quest’uso strumentale e distorto della parola “energia”; e così il Protocollo di Kyoto, le forme di produzione pulita di energia con pannelli fotovoltaici sui tetti, l’efficienza energetica, la riduzione dei consumi, il riciclaggio dei rifiuti, tutti strumenti positivi, possibili e virtuosi per evitare danni all’ambiente, vengono utilizzati come mezzi-grimaldello di comunicazione per nascondere e confondere i veri grandi interessi industriali sottesi. Si fa poi leva strumentale sulle paure della gente per l’effetto serra, il surriscaldamento globale, il cosiddetto “global warming”, e si ricorre ad altri spauracchi ingigantiti oltre modo alla bisogna, per cercare di far passare un concetto che nulla centra con tutto ciò, come si scopre, in maniera disarmante quando ci si sveglia dal sogno-incubo in cui vogliono e sono riusciti, sin ora, ad addormentarci; il concetto è che “abbiamo bisogno di energia … di energia”, che “dobbiamo produrre energia ed energia … altra energia ancora”! “Energia” in maniera ossessiva su manifesti che invadono la città, ed in cui si profanano i nostri simboli, come il tamburello della pizzica pizzica! Energia a noi che già tanta ne produciamo da venderla all’esterno, lontano!
Il Salento colonia energetica d’Italia dove produrre e speculare sugli incentivi pubblici degli stessi contribuenti, tutta l’energia che serve per l’Italia e magari anche per qualche altro stato vicino, senza nulla curarsi nei fatti dell’ambiente che si uccide nel Salento; per salvare il pianeta, magari si ha la faccia tosta ed il coraggio di sostenere anche, con le energie rinnovabili in queste forme industriali, e con una politica dell’energia che non si cura in alcun modo dell’efficienza e del risparmio, dato che gran parte dell’energia sarà sprecata nel lungo trasporto altrove lungo i cavidotti! Così, con il patrocinio di Regione, Provincia e Comuni che offendono i loro stessi stendardi, e tutto ciò che di democratico rappresentano, si celebra a Lecce per l’ennesimo anno questa kermesse imbonitoria delle menti! Tra luci, nomi dello spettacolo, del jet-set, telecamere ed opuscoli, gigantografie, manifesti, video-menzogne, premi nobel fagocitati e comprati spesso inconsapevolmente, parvenza di dibattiti costruttivi dove si guerreggia falsamente su quali forme di energia privilegiare mentre si nasconde la più semplice ed economicamente alle lobby pericolosa verità “non abbiamo bisogno di produrre alcun altra energia in surplus”, con “panem et circenses” si ottiene dai salentini un “sì” disinformato sull’energia, per produrre in loco altra energia; un ‘sì’ che è una firma da ognuno di noi apposta, (in una ignoranza che nel Festival si chiama “corretta informazione”), sulla condanna a morte del nostro “futuro quotidiano” in questa terra e della nostra terra stessa!
Quest’anno poi ancor più forte appare la spinta a far sì che i salentini accettino di ospitare centrali nucleari sulla loro terra, e tra statistiche e falsi sondaggi, titoli assurdi recitano ad esempio in questa “corretta informazione imbonitoria”: “Nucleare, Sì grazie!”. Ma chi lo dice? Se la suonano e se la cantano da soli, è proprio l’amaro caso di dire!
Ma quest’anno il grado di consapevolezza di noi tutti salentini è diverso, la nostra ignoranza iniziale e spensieratezza è ormai tramontata di fronte a questi orrori di nuovi impianti che cominciano a concretizzarsi ovunque sul territorio, di fronte all’aumento delle morti per cause solo ed esclusivamente imputabili all’inquinamento industriale, di fronte alla comprensione di tutto questo disegno di marketing dell’energia. Per favorire il tutto con deregolamentazioni legislative selvagge, che ignorano ad occhi chiusi prevenzione e precauzione, si dice che sarà il Salento “laboratorio per l’energia”, ma non si dice la verità sottesa, che i salentini ne saranno le ignare "cavie"!
Quest’anno, però, si è toccato il fondo con l’uso, in questo cosiddetto Festival, di un nostro simbolo viscerale, simbolo di cultura e identità: la musica popolare, la Pizzica, la Taranta; simboli di riscatto e di indipendenza, di atavica radicazione con la terra del sud Italia, di crescita sana e di vita, di tutto ciò che è bene e bello per il Salento ed il suo domani; simboli oggi vilipesi ed utilizzati strumentalmente per propinare come scontato e necessario, nella menzogna, un futuro di devastazione industriale e di malattia, che nessun salentino libero, correttamente informato, potrebbe mai accettare e condividere, e contro cui ognuno naturalmente si batterebbe, gandhianamente, con tutto il suo coraggio!
E’ amaro constatare come negli stessi e identici giorni in cui a Lecce si tenta di stringere il giogo del Festival dell'Energia prodigo di orride promesse per questa terra e le sue genti, a Roma si celebra il "festival della biodiversità" trionfo della vita e della ricchezza che viene dalla natura e da un rapporto rispettoso con essa.
Un solo messaggio alla locale classe dirigente, (e ai locali politici di ogni schieramento, destra, centro e sinistra, che invitiamo a venire in piazza, in mezzo alla gente, a fischiare insieme a noi ), per una sola prova di onore, moralità e rispetto per le pubbliche istituzioni ricoperte, intonano le centinaia di fischi di piazza Sant’Oronzo:
"Mai Più, Mai Più, un altro festival dell'energia a Lecce e nella Puglia !!!"
Biocontestiamo
Banchetti informativi e di protesta:
Giovedì 20 Maggio
viale 25 Luglio
Venerdì 21 Maggio
Piazza S.Oronzo ( angolo piazzetta S. Chiara)
Sabato 21 Maggio
Piazza S.Oronzo ( angolo piazzetta S. Chiara)