mercoledì 26 maggio 2010


Riceviamo e pubblichiamo

"Stasera è più forte il terrore" da un'opera di Fabrizio De Andrè
di Alberto Minafra


Tra il 1970 e il 1973 De Andrè pubblicò tre album definiti “concept” cioè album in cui tutte le canzoni ruotano attorno a un unico tema o sviluppano complessivamente una storia: “La buona novella” (rilettura della vita di Gesù attraverso la lettura dei vangeli apocrifi); “Non al denaro, non all’amore, né al cielo” (tratto sull’Antologia di Spoon River letteraria di Edgar Lee Master e sulla traduzione di Fernanda Pivano, in cui si parla dell’uomo attraverso le molle che muovono l’uomo, cioè l’invidia il potere e l’amore); “Storia di un impiegato” (album politico in cui attraverso la vicenda di un impiegato viene messo a nudo il pensiero sociale di De André, la sua critica nei confronti del conformismo borghese e la sua rigida critica contro il terrorismo degli anni '70), costituendo di fatto una trilogia di ampio valore sia letterario che musicale.

Da parte nostra, partendo da un’idea e dai testi scritti da Alberto Minafra, si è voluto produrre un lavoro di testi musiche ed immagini, volendo da un lato sottolineare la grande figura di Fabrizio De Andrè, dall'altro dare una particolare interpretazione e lettura di fatti, eventi e dinamiche che hanno attraversato la storia recente d'Italia.

Nel dicembre 2004 è stato realizzato e apprezzato il primo capitolo di tale trilogia, il recital “Non ci sono poteri buoni” ispirato all’album “Storia di un impiegato”.

la storia di un impiegato" viene scritta da De Andrè nel luglio del '73, le BR non avevano ancora commesso tanti dei loro reati, Sossi non era stato ancora rapito, Coco e Aldo Moro ancora non erano stati uccisi. La terra ancora non aveva tremato in piazza della Loggia e alla stazione di Bologna eppure, come suggerisce l’autore dei testi, De Andrè aveva già immaginato tutto e lo aveva raccontato nella sua opera.
Il potere sì serve di un altro potere...
Il potere ti sorveglia.,
ti fa crescere e fa in modo di utilizzarti col tuo consenso...
il potere è cinico arriva dove vuole... sperando di non far rumore.
Non ci sono poteri buoni!
I poteri non si abbattono... si imprigionano, si arginano, si utilizzano... ma non si abbattono.
Il potere trova sempre la forza di rigenerarsi... talvolta cattura il nemico... gli offre un posto nei suoi meccanismi ed inverte l'ordine delle sue priorità ideologiche.

Lo spettacolo si articola in sei parti: l'articolo, il delirio, la ragione, la prova, l'analisi e il saluto.
Un impiegato legge un articolo che parla degli anni settanta e nella sua testa risuonano delle storie di alcune canzoni di De Andre, inizia un delirio, un risveglio, che porta attraverso un ragionamento ad un'amara conclusione che... non ci sono poteri buoni”

Nel marzo 2006 è stato realizzato “Navigammo su fragili vascelli” ispirato al secondo album della trilogia, “Non al denaro, non all’amore, né al cielo”. Anche tale lavoro, oltre ad appuntamenti organizzati in proprio ed eseguito in vari comuni, è stato prodotto in Università sempre grazie all’interessamento dell’Associazione Salento Università.
“…è uno spettacolo “ostinato e contrario”, in cui si parla dei ragazzi caduti negli scontri degli anni settanta, delle morti di Carlo Giuliani e Franco Serantini, della nave degli albanesi affondata nel canale di Otranto, dei fatti del G8 di Genova,…. c’è da qualche parte della collina un angolo oscuro che nessuno vuole mai visitare, quasi fosse meglio una vita senza memoria..…senza il ricordo di tutti coloro che “navigarono su fragili vascelli”.
Il recital che percorre il tema della morte, della memoria, del senso di responsabilità, si può considerare come il secondo capitolo della trilogia di De Andrè. ed inizia dove finiva il precedente cioè in piazza Alimonia attraverso la storia del protagonista che, presente sul luogo ripensa agli anni settanta, ai ragazzi caduti e al senso storico e morale di quelle battaglie….. emerge allora quel senso di responsabilità collettiva che spesso viene meno e rende poco densa l’analisi di un periodo politico passato e di pagine non ancora completamente risolte della nostra storia recente….e qui si incontrano due personaggi morti tragicamente per mano delle forze dell’ordine, che, ciascuno col proprio linguaggio e col loro mondo interiore, raccontano la loro triste vicenda: il primo è Carlo Giuliani, il secondo è Franco Serantini…poi l’incontro diventa più impersonale, la tragedia diventa più grande e più indefinita, si pensa ai profughi morti in mare mentre cercavano di raggiungere un approdo… ma hanno visto la costa solo da lontano…fino a trovare un personaggio, che in De Andrè è Jones il suonatore, che farà da contrappeso agli altri e sarà lui, lui che offrì la faccia al vento , la gola al vino, e mai un pensiero, non la denaro, non all’amore , né al cielo ad indicare la via….”

Adesso intendiamo promuovere la realizzazione dello spettacolo “Stasera è più forte il terrore” ispirato al terzo album della trilogia, “La buona novella”.

“…..solo i "dissensi" del passato, consegnati alla storia, hanno riacquisito il diritto di dignità, perché hanno deciso di " sedere in disparte", assumendo identità propria e separata; sono diventati "altri" e ciò basta per accettarli "accanto”…. Poi un boato ti fa risvegliare di colpo e scopri che un eretico è stato annullato, la rabbia si mischia col dolore le domande fanno eco alle recriminazioni…si vorrebbe allora restituire la divisa con i galloni dorati mettersi in posa nelle foto per gli alberi commemorativi poi ci si abitua a convivere con la rabbia fino a “quando il rimpianto diventa abitudine” .
…è la celebrazione degli eroi borghesi…definiti eretici perché non in linea col potere centrale…uomini liberi in libere idee…che hanno pagato con la vita la loro scelta…”

Lo spettacolo si articola sull’interpretazione di un testo ideato e scritto da Alberto Minafra, affidata a Donato Chiarello attore della compagnia “La Calandra”, sull’esecuzione di tutte le canzoni dell’album (attraverso la voce di Maria Domenica Siciliano accompagnata nella parte musicale da Monica Terlizzi al piano, Valentina Marra al violino, Giuseppe Ferilli alla chitarra, Fabrizio Riello al contrabasso, Daniele Leucci alle percussioni ), e sulla proiezione di brevi filmati di particolare intensità tra cui quello su Falcone e Borsellino.
di una guerra che non è mai esistita

E' una storia vestita di nero/e' una storia da basso impero
e' una storia mica male insabbiata / e' una storia sbagliata.


Una storia drammaticamente sbagliata
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Un brano tratto dalla terza parte - La ragione -

Ma tu lo avevi detto …lo avevi gridato con un sussurro musicale…era tutto scritto
ogni tanto ne nasce uno come te …Sciascia., Pasolini….
Certo che voi ce lo avete detto…le cose stanno così..
...non possiamo fornire le prove…ma le cosa stanno così..tutto visto…e tutto scritto
è li sotto i nostri occhi…lo avevi visto…… col tuo sottile snobismo intellettuale
…è tutto li..e tutto li…..destabilizzare per stabilizzare / destabilizzare per stabilizzare
col cuore in galera…o sul cemento..il cervello a Parigi..
Poteri che si intrecciano e marciano vicini/ che uccidono per alimentarsi
poteri che non si sa dove iniziano / ma si sa sulla pelle di chi finiscono.
Poteri che trovano il fine che giustifica il mezzo.
Poteri in grado di controllare la fiammata rivoluzionaria,
che lasciano giocare una guerra tragica, unilaterale,
una guerra contro se stessi / con la consapevolezza di essere un avversario
di difficile localizzazione / e di sicura inestinguibilità.
Poteri che si nascondono all’ombra di tante vite distrutte
e di tanti progetti di vecchiaia frantumati
Ragazzi che hanno barattato l’innocenza e la giovinezza con una cella,
per poi arrivare anni dopo a capire che era tutta una grande macabra truffa

Quanti innocenti all'orrenda agonia
votaste decidendone la sorte
e quanto giusta pensate che sia
una sentenza che decreta morte?