-Tutto quello che sta accadendo ancora oggi in tutto il mondo, e non solo in Iraq, in Palestina o in Israele, tutto quello che sta succedendo è proprio il risultato dell’odio e dell’incapacità a perdonare.
-Devi però convenire che non è poi facile, e nemmeno tanto giusto, che noi, comunità, ci arroghiamo il diritto di perdonare, noi pure, quello che hanno fatto a te. Non può essere il perdono un atto di pietà che uno fa per se stesso, per continuare a vivere?
-Dobbiamo perdonare per essere perdonati anche noi. [...]
-Pensi che sia giusto il bisogno di identità e di distinzione, anche manifestate, negli affari di religione?
-Penso che siano inviolabili i diritti degli individui[…] Io, cari amici, dico questo: o ebrei o cattolici o protestanti o musulmani, qualunque sia la religione che ciascuno di noi professa, la cosa importante è vivere secondo le leggi di Dio.
-Una legge di Dio che non riesce a risparmiarci le torture di oggi, proprio di oggi, sui prigionieri iracheni o le esecuzioni mirate ordinate da Sharon o le decapitazioni "televisive".
-Sì, le torture di cui veniamo a sapere sono cose terribili. Non accendo più neppure la televisione perché questa cosa mi fa troppo male.
Sharon, da parte sua, è un militare, è abituato alla guerra, e invece ci vuole il dialogo, non la guerra. Tutti questi soldi che si spendono per le guerre potrebbero servire per sfamare tanta povera gente, tanti bambini. […]
Sharon, da parte sua, è un militare, è abituato alla guerra, e invece ci vuole il dialogo, non la guerra. Tutti questi soldi che si spendono per le guerre potrebbero servire per sfamare tanta povera gente, tanti bambini. […]
-Grazie, Elisa, amica indimenticabile.